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Intervista a Enrico Chioccioli Altadonna, Winestillery
La prima (e unica) distilleria artigianale indipendente del Chianti Classico: questo, e molto altro ancora, è Winestillery, una realtà produttiva senza precedenti che da Gaiole in Chianti, luogo in cui oltre 300 anni fa nacque il celeberrimo vino Chianti, è riuscita a oltrepassare i confini regionali prima e nazionali poi.
Giacomo Iacobellis
27/05/2021
Un progetto solido e ambizioso, intrinsecamente legato al territorio, che fa della genuinità il suo elemento fondante. A presentarcelo, con una bella chiacchierata concessa proprio a Distillerie.it, non poteva che essere quindi il Master Distiller dell’azienda toscana: Enrico Chioccioli Altadonna, giovane imprenditore che non ha avuto paura di inseguire il suo grande sogno appendendo al chiodo la carriera, appena iniziata, da avvocato per intraprenderne una completamente differente.
Da avvocato a Master Distiller: Enrico, come e perché hai deciso di cambiare così drasticamente vita?
“Dico sempre che è stato un colpo di fulmine o, se volete, una folgorazione sulla via di Damasco. Devo essere sincero: non avevo minimamente programmato di diventare Master Distiller e aprire una distilleria. Ho studiato giurisprudenza e sono diventato avvocato, prima di cambiare praticamente tutto nella mia vita professionale. Proprio dopo essermi laureato all’Università Cattolica di Milano, sono andato tre mesi a New York insieme a Letizia, colei che poi è diventata mia moglie, ed è lì che la mia curiosità nei confronti del mondo della distillazione ha iniziato a prendere il sopravvento. La mia idea, almeno in un primo momento, era quella di vivere l’esperienza newyorkese, cambiare aria e contaminare un po’ le nostre vedute per poi cominciare la pratica forense. Mi sono invece lasciato ispirare da una terra a dir poco fertile per il settore delle distillerie, ho portato il curriculum alla Kings County Distillery e mi sono presto ritrovato a svolgerci uno stage. Pensate che prima di allora non avevo mai visto un alambicco, ma da quel momento in poi non ho più voluto abbandonare questa strada”.
Una volta rientrato in Italia, cosa ti hanno risposto in famiglia quando hai annunciato la tua decisione?
“Sono comprensibilmente rimasti un po’ tutti sorpresi e abbiamo trovato quindi un compromesso: ho continuato il mio percorso da avvocato e, nel mentre, ho proseguito anche col mio processo di formazione per avviare l’attività della distilleria. Ho fatto nello specifico un corso per Master Distiller alla scuola di enologia G. B. Cerletti a Conegliano, poi un corso di enologia all’Università di Bordeaux ISVV e la chiusura del cerchio è arrivata con una gran bella esperienza in Cognac, dove ho avuto la possibilità di lavorare come stagista, e quindi come assistente del Mastro Distillatore, in tre distillerie differenti. Un’occasione fantastica, in un areale che mi incuriosiva e mi appassionava da sempre, anche per lo storico legame della mia famiglia col vino. Avviate le pratiche per aprire la distilleria, non appena sono diventato avvocato mi sono – anche solo simbolicamente – cancellato così dall’albo e concentrato solamente su questa nuova carriera”.
Winestillery è la prima e unica Vinstilleria al mondo: ci racconti la vostra ampia gamma di prodotti?
“Essendo Winestillery la prima e tuttora unica distilleria artigianale nel cuore del Chianti Classico, l’idea è stata subito quella di produrre prodotti che a noi stessi piace definire ‘non convenzionalmente locali’: partiamo da un prodotto tradizionale per dargli una veste lontana dai soliti canoni. Siamo partiti con una Vodka, un London Dry, un Old Tom Gin e un Vermouth, prodotti in grado di rappresentare l’immagine e la filiera di Winestillery incarnata nel nostro ‘Grape to Glass Manifesto’. La Vodka rappresenta il nostro spirito più puro, il London Dry un ampliamento del concetto del terroir, l’Old Tom si lega bene al mondo del vino per elevazione e invecchiamento, mentre il Vermouth è il perfetto anello di congiunzione tra le due produzioni della mia famiglia. La gamma prodotti si è poi progressivamente allargata con un Vermouth Dry a base di uve toscane (Trebbiano) e con le nostre prime limited release, il Copper Strenght e lo Slow. Il primo altro non è che la nostra personale reinterpretazione dei Navy Strenght, con un’ispirazione che guarda agli Overproof e una bella contaminazione; il secondo è invece la nostra interpretazione toscana degli Sloe Gin inglesi. Al posto delle prugnole usiamo la vinaccia di Sangiovese, valorizzata qui in una chiave del tutto nuova. Le ultime due novità sono il Bitter, prodotto completamente naturale, anche nel colore e nell’utilizzo delle botaniche – sono orgoglioso di dirvi che siamo i primi e unici a poter fare un Negroni 100% naturale e toscano solamente coi nostri prodotti – e la grande rivoluzione nella miscelazione no e low alcohol: Hyper Low Gin, un prodotto dall’intensità straordinaria che, utilizzato in piccole dosi, permette di realizzare il primo Gin and Tonic analcolico al mondo”.
Veniamo dunque al “vero” protagonista della nostra storia: il tuo alambicco, “Bacco”, ossia lo strumento fondamentale per la realizzazione di tutti questi prodotti. Quali sono le sue peculiarità?
“Che dire, Bacco è unico… È unico perché è stato fatto su misura, creato in base alle nostre idee di distillazione e alla nostra visione del prodotto. Si tratta di un Custom Made Pot Still, realizzato dalle sapienti mani degli artigiani di Frilli. È un alambicco 100% toscano, nato non a caso a pochissima distanza dalla nostra distilleria. Scendendo più nei particolari, parliamo di un Pot Still alimentato a vapore, dalla forma molto svasata che ci permette di canalizzare i valori in distillazione in modo molto delicato e progressivo. Quando distilliamo Gin, Bacco consente di lavorare con le due tecniche tradizionali in contemporanea: Carter Head e Bennet. È un alambicco polivalente perché ha anche una colonna di concentrazione per distillare ad alto grado. Bacco per me è davvero unico, ci tengo a ripeterlo, come un figlio agli occhi del padre. Realizzarlo ha richiesto tanto tempo e rappresenterà sempre l’incarnazione del sogno di creare una distilleria, quale strumento e cuore pulsante di Winestillery. In sintesi, Bacco è l’artefice e il vero lavoratore che si cela dietro ogni spirito che esce dalla nostra azienda”.