A Monteriggioni, affascinante borgo medievale nel cuore della campagna senese, l’azienda Frilli realizza da oltre un secolo impianti per la distillazione, oggi installati in tutti e cinque i continenti.

Claudio Riva

17/12/2019

Frilli nasce nel 1912 a Poggibonsi con il nome di Fratelli Frilli, fondata dai tre fratelli Cesare, Francesco e Giovanni, che già nel 1914 producevano il primo alambicco Industriale, realizzato in rame con tecniche d’avanguardia per l’epoca. Alla fine degli anni ‘60 cambia nome ed aspetto societario dell’azienda che diventa Frilli Costruzioni Industriali S.p.A. Inizia quindi il processo di internazionalizzazione dei progetti con interlocutori sempre di maggior livello. Vengono infatti realizzati i primi impianti fuori dall’Italia in Francia e Spagna. Negli anni ‘90, dopo una ristrutturazione interna che porta anche al cambio di proprietà, prende l’attuale nome di Frilli Impianti (Frilli s.r.l.) e arriva a coprire l’intero panorama mondiale.

Aurelio Barbieri, Frilli impianti

Ci accoglie Aurelio Barbieri, vicepresidente e anima storica della Frilli, che ci accompagna in visita alla officina meccanica che trasforma i loro studi di progettazione in reali apparati di rame. Le grandi commesse sono state evase, in lavorazione troviamo un paio di potstill che finiranno ad un cliente privato irlandese.

Si, una nuova piccola distilleria indipendente si aggiungerà alla ormai rinfoltita schiera di produttori di Irish Whiskey. Il focus per la Frilli, sicuramente in passato ma ancora oggi nei dati di bilancio, è la produzione di grandi impianti per multinazionali o enti statali, affiancato da una miriadi di impianti a km zero per la grappa. Il whisky non è mai stato il core business, ma i tempi sono cambiati, le richieste di potstill aumentano molto più velocemente di quelle dei grandi impianti multicolonna per la vodka e da un buon decennio anche loro offrono avvincenti soluzioni ad un mercato in pieno boom. Le dimensioni degli impianti diminuiscono, non le sfide.

Pubblicità su una rivista tecnica del grande impianto realizzato in Scozia per la grain distillery Glen Turner, Bathgate (Edimburgo)

Oggi la Frilli offre soluzioni fatte su misura che vanno da un massimo di 200k litri / giorno di capacità (!) sino ad un minimo di 1 litro / giorno. Sono presenti in 58 nazioni: ovviamente in Italia, ma anche Francia, Regno Unito, Irlanda, Russia e tutto l’est europeo, Turchia, Etiopia, Stati Uniti e – mercato in apertura – Giappone. Il 90% del fatturato è all’estero.

Non è stato facile entrare in un mondo in cui la scozzese Forsyths – con sede a Rothes, nel cuore dello Speyside – ha sempre giocato un ruolo quasi da monopolio.

Il galoppante mondo del whisky ha messo in difficoltà la Forsyths, il cui portafoglio ordini nel corso di questo decennio si è allungato sino a superare i quattro anni. Questo ha aperto la strada ad altri produttori di alambicchi che hanno potuto dire “Ehi, ci siamo anche noi!”. In questo contesto la Frilli ha assunto un ruolo importante, potendosi presentare non come un nuovo attore alle prime armi ma come una azienda consolidata con centinaia di impianti funzionanti in giro per il pianeta, con una grande competenza e con quell’approccio “su misura” – dalla progettazione all’installazione – vera forza del made in Italy.

I risultati sono sbalorditivi, di seguito elenchiamo gli impianti di whisky (di malto e di grano) progettati e realizzati da Frilli nelle sole isole britanniche.

Scozia: Glen Moray, Glen Turner (grain), InchDairnie, Invergordon (grain), Isle of Harris (Ebridi Esterne), Isle of Raasay (Skye), Kingsbarn

Irlanda & Irlanda del Nord: Blacks Brewery, Blackwater, Great Northern (grain), Hazelwood, Lough Gill, Nephin, Niche Drinks, Rademon, Teeling, Tullamore (grain)

Inghilterra: Devon

A dimostrazione della flessibilità di Frilli, la distilleria Devon si è fatta realizzare un piccolo alambicco mobile (still on the move) che gira per tutta la Gran Bretagna sia per education (gin school) che per rallegrare matrimoni, meeting aziendali o semplicemente party privati con la produzione di un gin ad hoc.

Il mondo italiano segue il fermento degli altri distillati ma questo non sembra portare alla nascita di nuove distillerie di grappa. Il lavoro di Frilli in questi anni è stato quello di revisionare e ristrutturare vecchi impianti realizzati ormai decenni fa e bisognosi di qualcosa di più di un semplice lifting. Con un occhio al risparmio energetico, argomento oggi vincente e su cui Frilli ha maturato esperienza decennale.

Ma qualcosa sta accadendo. I recenti micro impianti di Anonima Distillazioni e di Winestillery dimostrano la capacità e la volontà di poter giocare un ruolo chiave anche nel nascente movimento dei micro-distillatori.

Teeling distillery, Dublino, Irlanda

 

Isle of Harris distillery, Scozia

 

Winestillery, Gaiole in Chianti, Italia

Claudio Riva

Fondatore di Whisky Club Italia
Co-fondatore di Distillerie.IT