Antonio Di Mattia, laurea in chimica, trasforma la passione per la distillazione in lavoro grazie all’incontro con il Maestro Vittorio Capovilla. Con Sarah, sua moglie, decide di aprire la distilleria a Portico di Caserta, nella proprietà di famiglia poco distante dalla Reggia di Caserta, puntando su territorio e ricerca.

Claudio Riva

28/05/2021

Il Regno delle Due Sicilie è stato storicamente il territorio italiano maggiormente vocato alla coltivazione della canna da zucchero. Portata dagli arabi in Sicilia a fine primo millennio per la produzione dello zucchero, ha lì trovato terreno fertile e si è velocemente diffusa in Calabria per giungere sino alla Campania. E proprio qui, a Caserta, Antonio Di Mattia coltiva da due anni un piccolo appezzamento a canna da zucchero, con una piccola percentuale di Cristalline. Obiettivo? Utilizzarne il succo per produrre rhum.

La produzione del 2019 è servita per fare i primi esperimenti. Il raccolto del novembre 2020 ha prodotto i primi litri per scopi commerciali, un rhum bianco agricolo che – come da religiose indicazioni del Maestro Capovilla – sta da allora affinando in acciaio per poter essere presentato sul mercato a settembre 2021. Si parla di poche bottiglie, un centinaio, che costituiranno la punta di diamante della produzione di Berolà Distillati.

Berolà Distillati, la gemma della canna da zucchero

Ho visitato la distilleria a fine febbraio 2020, la mia ultima attività pre-pandemia. Chi ha conosciuto altri micro distillatori non può che respirare da Berolà un’aria completamente diversa. Nessuna frenesia, la distilleria è inserita nel contesto della loro azienda agricola e i ritmi sono necessariamente dettati dalle stagioni. Il nome stesso Berolà è anagramma di Albero, simbolo della natura.

L’azienda si sviluppa su una superficie di quasi 3 ettari coltivati secondo i dettami del biologico, non ancora certificato. Circa 3000 mq sono ora dedicati alla canna da zucchero; il restante è coltivato a frutta e a seminativo arboreo, con qualche incursione nel mondo delle erbe aromatiche.

Antonio Di Mattia, Berolà distillati

La distilleria è nata nel 2013. Per Antonio la distillazione è un’arte, e come tale deve essere fondata sulla creatività. La scienza, la tecnica sono solo il linguaggio, l’agire è orchestrato dal desiderio di valorizzazione e sperimentazione, ogni suo distillato non nasce nell’alambicco ma nel frutteto e nella vigna.

Alambicco che è un piccolo Muller a bagnomaria, la frutta viene raccolta al momento giusto di maturazione, ridotta in purea, fermentata e distillata due volte. I tanti colori della bellissima terra campana danno vita a grappe di vitigni autoctoni (falanghina, casavecchia, fiano, aglianico, pallagrello nero), le vinacce lavorate ancora fresche e i distillati imbottigliati senza zucchero aggiunto.

Tra le acquaviti di frutta spiccano la mela Annurca, l’albicocca Pellecchiella, la pesca Percoca e il fico del Cilento. Alcune vengono affinate in un piccolo magazzino di invecchiamento in botti di rovere da 30-100 litri.

Berolà nasce come distilleria agricola a licenza forfettaria, con la produzione massima annuale limitata a 300 litri anidri. Durante la mia visita erano già state avviate le pratiche per trasformare la licenza nella classica a magazzino fiscale, senza limiti di produzione. Oltre un anno è servito all’Agenzia delle Dogane per sbrigare tutte le pratiche, i permessi sono stati concessi solo qualche settimana fa. Antonio ha deciso di avviare una produzione di gin solo conto terzi, per soddisfare l’enorme domanda di gin artigianale e per sostenere economicamente le sue attività.

Una tappa obbligatoria per i tanti visitatori della vicinissima Reggia di Caserta.

Berolà distillati
Corso Vittoria n.3-5-7
Portico di Caserta (CE)

distillerie.it/berola-distillati

La Reggia di Caserta

 

Claudio Riva

Fondatore di Whisky Club Italia
Co-fondatore di Distillerie.IT